Questo articolo è il secondo di una serie di tre approfondimenti dedicati all’asset allocation. Dopo l’asset allocation strategica, ci occupiamo dell’asset allocation tattica, prima di passare a quella dinamica.

Che cos’è l’asset allocation tattica?

L’asset allocation tattica va compresa a partire dall’asset allocation strategica perché consiste, essenzialmente, in una deviazione o aggiustamento temporaneo di quest’ultima.

Lo scopo dell’asset allocation tattica è creare valore extra rispetto al mercato (o benchmark di riferimento) con una gestione attiva che sfrutti situazioni di mercato vantaggiose: anomalie di prezzo, asset, settori o aree geografiche sottovalutati, individuazione e conferme di trend e così via. 

Sono tutte strategie di breve periodo (l’orizzonte temporale è solitamente contenuto nell’anno e mezzo) guidate da una view di mercato, ossia da una valutazione consapevole del contesto economico e delle opportunità a breve termine, che, se corretta, può generare rendimenti superiori a quelli del benchmark di mercato.

Nell’asset allocation strategica, il ribilanciamento di portafoglio ha l’obiettivo di riportare il portafoglio ai pesi target inizialmente fissati e non è un processo discrezionale, ma meccanico (si effettua periodicamente o a soglie, per maggiori dettagli rimandiamo all’articolo sull’asset allocation strategica).

Nell’asset allocation tattica, invece, il ribilanciamento di portafoglio è uno strumento discrezionale per modificare temporaneamente i pesi in base a una view di mercato, con l’intenzione però di ritornare all’asset allocation strategica quando queste opportunità di breve termine si esauriscono. 

Quando usare l’asset allocation tattica?

Vediamo qualche esempio di strategie di breve periodo che in RV Capital Partners abbiamo implementato nei portafogli dei nostri clienti.

Esempio 1: Europa e Cina

L’inizio di questo 2025 è stato segnato dai dazi di Trump: l’insistenza, le minacce e la retorica hanno generato volatilità e turbolenze sui mercati. In risposta a questi eventi politici con implicazioni macroeconomiche, abbiamo ridotto l’esposizione agli Usa, aumentando invece quella a Europa e Cina. È stato un tipico esempio di ribilanciamento di portafoglio di tipo tattico.

I fatti ci hanno dato ragione con i due paesi che nella prima parte dell’anno hanno sovra-performato gli Usa.

Esempio 2: Euro-Dollaro

La teoria economico-finanziaria classica ci dice che sul lungo periodo il costo, per un europeo, della copertura di una posizione in dollari, costo che possiamo stimare nella misura media di 1-1,5% all’anno, ha un effetto negativo che la rende svantaggiosa rispetto alla medesima posizione con il cambio scoperto. In altri termini, nel lungo periodo la copertura diminuisce il rendimento atteso: il rischio valutario si bilancia, per così dire. Ci sono tuttavia, due osservazioni da fare:

  • L’orizzonte temporale di alcuni investitori può essere più ristretto di quello ipotizzato nella teoria classica
  • Non tutti gli investitori sono disposti ad accettare la volatilità del tasso di cambio

Per questo motivo, quando intorno a febbraio abbiamo visto consolidarsi un trend di indebolimento del dollaro, abbiamo consigliato ad alcuni dei nostri clienti, di sovrappesare l’azionario mondiale con il cambio coperto (hedged). Si è trattato di un altro ribilanciamento di portafoglio che ci ha permesso di ottenere un extra-rendimento, come possiamo vedere dal grafico qui sotto.

I rischi di un approccio improvvisato all’asset allocation tattica

L’asset allocation tattica, se fatta bene, porta a rendimenti elevati in tempi relativamente brevi.

Tuttavia, strategie di breve periodo sbagliate, frutto di un approccio improvvisato, fai-da-te, possono in poco tempo vanificare la crescita ottenuta con la pazienza e la disciplina del portafoglio core. 

Ci sono vari modelli ricorrenti di improvvisazione, spesso interpretabili nella cornice della finanza comportamentale. Alcuni esempi:

  • Buy the Dip, sempre e comunque: Si è diffusa la tendenza a comprare i ribassi (“Buy the dip”) a prescindere da tutto, un comportamento favorito dalla retorica per cui ogni ritracciamento è un’opportunità, perché “i mercati alla fine salgono sempre”. Ma un ribasso può essere comprato se si pensa sia ingiustificato sulla base dei dati reali, se si pensa che sia un’overreaction dei mercati. Questa view dev’essere supportata da una teoria e da dati oggettivi, cosa che accade raramente. Comprare un ribasso nel momento sbagliato, può aumentare di molto il recovery period, cioè il tempo che si impiegherà per recuperare la perdita.
  • Buy the Hype: Un’altra forma di asset allocation tattica di grande appeal ma spesso fallimentare, consiste nell’entrare su titoli, temi o settori “di moda”, che hanno registrato una crescita significativa e di cui tutti parlano. Anche in questo caso, come nel precedente, questi interventi di ribilanciamento del portafoglio sono spesso generati dalla FOMO (fear of missing out, paura di restare fuori) senza valutare se l’ottimismo e l’euforia siano giustificati e ci sia ancora spazio per crescere, oppure no. Molte delle aspettative e dell’ottimismo sono spesso già scontate nei prezzi e quando si decide senza una teoria e dei dati solidi, il rischio di entrare in un trend ormai esaurito è molto alto.

Il ruolo dell’asset allocation tattica in una gestione dinamica

Le strategie di breve periodo, o scelte di asset allocation tattica, possono creare molto valore in una gestione di portafoglio.

La tattica, tuttavia, va sempre compresa all’interno della strategia, proprio come nel mondo militare da cui il lessico di strategia e tattica deriva. Strategia, significa, etimologicamente “guida dell’esercito”, e fa quindi riferimento alla visione complessiva della guerra; nel nostro caso è la pianificazione di lungo termine. La tattica, invece, era l’arte di manovrare le truppe in battaglia, nel nostro caso l’arte di prendere decisioni veloci per cogliere opportunità di breve periodo.

Senza una strategia coerente di lungo periodo, la tattica sarebbe inefficace. Ma la tattica, al pari della strategia, non è improvvisazione e scommessa, ma richiede competenza, metodo e disciplina.

È anche importante, in questo contesto, distinguere l’asset allocation tattica dal trading. La prima è una gestione attiva, o strategia di breve periodo, all’interno di un portafoglio di lungo periodo, costruito secondo i crismi dell’asset allocation strategica. Il trading, invece, è un’attività di compravendita indipendente, focalizzata sul breve/brevissimo periodo e spesso su singoli strumenti/titoli invece che su grandi asset class o segmenti di mercato.

In RV Capital Partners, l’asset allocation tattica è uno strumento importante nella gestione del patrimonio dei nostri clienti ed è uno dei vari modi in cui, con il ribilanciamento di portafoglio, portiamo valore quando i mercati ci aprono delle finestre interessanti.

Se vuoi approfondire come adattare tatticamente la tua asset allocation al contesto attuale:

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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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