Introduzione
Gli investimenti a capitale garantito sono strutture finanziarie che promettono di restituire almeno il capitale inizialmente investito, indipendentemente dall’andamento dei mercati.
Gli investimenti a capitale garantito vanno distinti dagli investimenti a capitale protetto, dove c’è un obiettivo e un intento di protezione, ma nessuna garanzia totale. Ne abbiamo parlato in questo contributo sugli investimenti a capitale garantito.
In questo articolo, ci occuperemo esclusivamente degli investimenti a capitale garantito, di come funzionano e di come la sicurezza che promettono sia, da molti punti di vista, illusoria.
Come funzionano gli investimenti a capitale garantito
L’investimento a capitale garantito può presentarsi in due versioni, una leggermente più rischiosa dell’altra, anche se il capitale è garantito in entrambi i casi.
Una prima strategia, la più conservativa, consiste nell’investire l’intero capitale in uno strumento a basso rischio, che può essere:
- un titolo di stato,
- un conto deposito,
- un certificato di deposito,
- un buono fruttifero postale,
- una polizza vita.
Tutti questi strumenti, che abbiamo esaminato più nel dettaglio nell’articolo sugli strumenti a capitale garantito citato in precedenza, consentono, a scadenza, di ottenere il proprio capitale e gli interessi maturati che saranno comunque limitati. Questa strategia a basso rischio è anche a basso rendimento e questo in sé può trasformarsi in un rischio nel lungo periodo come vedremo tra poco.
Il secondo tipo di strategia cerca di affiancare alla garanzia del capitale un rendimento aggiuntivo, il più alto possibile. Queste tecniche di gestione sono nate all’inizio degli anni ’90 e vengono chiamate tecniche di portfolio insurance1.
Le tecniche di portfolio insurance possono assumere svariate declinazioni a seconda del grado di aggressività della strategia, esse sono dei veri e propri esercizi di ingegneria finanziaria.
La più basilare di queste tecniche non prevede l’utilizzo della leva finanziaria e pertanto è anche la meno aggressiva, viene denominata buy and hold.
Facciamo un esempio. Ho 100.000 € da investire e il mio orizzonte temporale è il 2030. Il mio obiettivo è questo: riavere i miei 100.000 € e ottenere il rendimento maggiore possibile. Per farlo, potrei acquistare un BTP senza cedole (Zero Coupon Bond) che scade a Dicembre 2030 e che oggi quota 85 circa, per un controvalore nominale di 100.000 €, spendendo così 85.000 €. I restanti 15.000 € potrei destinarli all’acquisto di un’azione o di un altro asset speculativo che, se le cose andassero bene, potrebbe offrirmi un rendimento a doppia cifra.
Quella che abbiamo appena descritto è la strategia chiamata buy and hold. Si tratta della struttura di protezione del capitale più semplice e statica perché non prevede alcun aggiustamento dopo la ripartizione iniziale del capitale.
Per massimizzare il rendimento finale a scadenza possiamo introdurre una leva finanziaria in due modi:
- utilizzando le opzioni per la parte rischiosa (usiamo i 15.000 € dell’esempio per comprare opzioni out of the money); queste tecniche vengono denominate strategie option based portfolio insurance,
- investendo all’inizio più dei 15.000 € previsti, ma ribilanciando il portafoglio velocemente se questa porzione speculativa del portafoglio non dovesse avere performance positive (e aumentando invece la porzione di investimento rischioso a mano a mano che le performance sono positive); queste tecniche vengono denominate strategie di dynamic portfolio insurance.
1 Theory of constant proportion portfolio insurance, Black and Perold – Journal of Economic Dynamics and Control, Volume 16, Issues 3–4, July–October 1992.
I rischi della sicurezza
Gli investimenti a capitale garantito si presentano come l’isola felice dei risparmiatori prudenti. Molti investitori, vuoi per psicologia personale vuoi per rassegnazione dopo anni di cattive gestioni finanziarie, si rifugiano in questi strategie, con la speranza di preservare almeno il proprio capitale.
Quando si parla di “sicurezza del capitale”, tuttavia, si possono intendere due cose:
- La sicurezza che i miei 100.000 € di oggi mi ritornino in portafoglio domani
- La sicurezza che i miei 100.000 € di oggi conservino lo stesso potere d’acquisto domani
Convenzionalmente, quando le Banche propongono prodotti a capitale garantito, il capitale è garantito nel senso di (1): la garanzia è di non perdere il valore nominale del capitale.
Evidentemente, però, conservare il proprio capitale dovrebbe voler dire conservare il potere d’acquisto del proprio capitale (sicurezza nel secondo senso). In altri termini, qualunque investimento dovrebbe avere come requisito minimo quello di difendere il capitale dall’inflazione.
Per capire perché sia fondamentale proteggere il capitale dall’inflazione, consideriamo due principi, uno di macroeconomia e l’altro più prettamente finanziario:
- Le banche centrali hanno l’obiettivo di tenere l’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%
- L’inflazione, come la maggior parte degli interessi, si “compone” (Se x costa 100 oggi e fra un anno costa 102, fra due anni costerà 104,04, e NON 104)
Il risultato della combinazione di questi due punti è che, mediamente, in poco più di vent’anni il capitale (inteso come il potere d’acquisto di una certa somma) si dimezza.
La vera domanda da porsi, allora, è questa: gli investimenti a capitale garantito permettono di difendere il capitale dall’inflazione? Il vero rischio, e questo è il punto fondamentale, non è quello di perdere soldi, ma quello di non generare abbastanza rendimento per proteggere il potere d’acquisto del denaro nel tempo.
Da questo punto di vista e in questo senso, gli investimenti a capitale garantito sono molto più rischiosi degli investimenti che a capitale garantito non sono. Se il rischio è la perdita di potere d’acquisto, da un lato dobbiamo avere un obiettivo molto più ambizioso che quello di non perdere il capitale iniziale, nel senso di (1); dall’altro, dobbiamo avere la consapevolezza che è molto più probabile riuscire a raggiungere questo obiettivo con un portafoglio che non è a capitale garantito.
Conclusione
Il fascino degli strumenti a capitale garantito proviene dall’idea che la prima preoccupazione di chi investe sia o debba essere di non perdere soldi. Ma l’obiettivo primario di chi investe deve necessariamente essere più alto: devo preoccuparmi di poter acquistare anche domani quello che posso acquistare oggi con il mio denaro.
E poiché la moneta delle nostre economie è, per costruzione e intenzioni, inflazionistica, l’unico modo per farlo è, forse un po’ paradossalmente, quello di costruire un portafoglio molto più rischioso di quelli a capitale garantito.
Costruire un portafoglio di questo tipo, ribilanciarlo e farlo crescere nel tempo è un lavoro difficile, che richiede una conoscenza ed esperienza profonda dei mercati finanziari che solo un professionista, come RV Capital Partners, può offrire.