Un lettore scrive al Sole 24 Ore interrogandosi sulla migliore strategia d’investimento in questa fase di instabilità politica e inflazione.
Di seguito la domanda del lettore, la nostra risposta e l’articolo pubblicato sabato 30 aprile. Cliccare sull’immagine dell’articolo per ingrandirla.
Vista la situazione attuale – inflazione cavalcante e instabilità geopolitica – mi domandavo quale fosse la strategia più saggia d’investimento per me. Non sono intenzionato a grandi ritorni nel breve termine, bensì a mantenere il mio potere d’acquisto nel tempo nonostante l’inflazione.
Viste le dimensioni del portafoglio e la giovane età dell’investitore è imperativo focalizzarsi su tre aspetti:
- il contenimento dei costi di gestione,
- la massima efficienza in pochi prodotti (per contenere i costi di transazione),
- e l’orientamento di lungo periodo già peraltro espresso come desiderio.
Il modo migliore per avere bassi costi di gestione e massima efficienza su pochi prodotti è quello di utilizzare degli ETF caratterizzati da alta liquidità. Supponendo che il profilo di rischio del cliente lo permetta, vista la giovane età e l’orizzonte di lungo periodo, sarà importante mantenere un’alta quota di azionario. Ciò garantirà una performance in linea con la crescita dei mercati azionari globali (attraverso uno o più ETF) che, nel lungo periodo, sono i migliori asset per allinearsi alla crescita economica e inflattiva globale. L’instabilità geopolitica può essere sfruttata a questo proposito per investire nel momento opportuno la liquidità in questione, ricordando le parole attribuite al Baron de Rothschild “compra quando il sangue scorre sulle strade”. A corredo eventuale del portafoglio e come fattore stabilizzante delle performance possono essere previste delle componenti in obbligazionario, oro e commodities sempre utilizzando gli ETF come strumenti per l’esposizione.