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FAQ – Domande frequenti sul TFR

Come si calcola il TFR? 

Il TFR si calcola dividendo la retribuzione lorda annua per 13,5. Questa quota viene poi rivalutata annualmente dell’1,5% + 75% dell’inflazione ISTAT se il TFR viene lasciato in azienda.

È meglio tenere il TFR in azienda o nel fondo pensione?

Non c’è una risposta giusta per tutti a questa domanda. Possiamo dire che il fondo pensione è regolato da una legislazione favorevole, ma per alcuni soggetti può non essere la scelta ideale, per maggiori dettagli vedi l’articolo.

Quanto può rendere il TFR?

Se tenuto in azienda il rendimento è fisso:1,5% + 75% dell’inflazione ISTAT; se in un fondo pensione il rendimento dipende dal fondo e dall’asset allocation che si sceglie.

Come viene tassato il TFR? 

Il TFR viene tassato in fase di accumulo (tassazione sui rendimenti), in fase di erogazione (durante il pensionamento) e se si richiede un anticipo. Per maggiori dettagli clicca qui

Il TFR versato al fondo pensione può essere fiscalmente dedotto?

No, la deduzione fino a 5164,57 € riguarda gli altri contributi al fondo pensione, ma non il TFR.

Che cosa succede se ho il TFR in azienda e l’azienda fallisce?

In caso di fallimento dell’azienda, esiste il Fondo di Garanzia INPS tramite il quale è possibile recuperare il TFR maturato. 

Se il lavoratore decide di lasciare il TFR in azienda, come viene gestito?

Se l’azienda ha meno di 50 dipendenti, il datore di lavoro è responsabile dell’accantonamento e della futura erogazione. Se l’azienda ha più di 50 dipendenti, esso viene trasferito al fondo di tesoreria INPS.

È possibile trasferire il TFR da un fondo pensione a un altro fondo pensione? 

Sì, il fondo pensione è portabile, trascorsi 2 anni dall’iscrizione.

Si può trasferire anche il TFR pregresso (oltre a quello maturando) a un fondo pensione? 

Sì, è possibile farlo, ma con un’eccezione: se il TFR pregresso si trova presso il Fondo di Tesoreria INPS (come è d’obbligo per le aziende con più di 50 dipendenti), allora non è portabile.

Il datore di lavoro può respingere richieste di anticipo del TFR?

Sì. Il datore di lavoro, infatti, ha l’obbligo di accogliere richieste di anticipo nei limiti del 10% dei lavoratori aventi diritto e, comunque, entro il limite del 4% del numero totale dei dipendenti.

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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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