Avere a disposizione un capitale di 500.000 euro o più significa avere molte opportunità ma anche qualche grattacapo. Il problema dei soldi è che bisogna occuparsene.

In questa breve guida delineeremo alcune regole da rispettare per investire nei mercati finanziari in modo efficiente e con il miglior rapporto rischio rendimento possibile.

Con un lavoro ben pianificato, questo importo può generare un reddito aggiuntivo significativo, costituire un importante patrimonio familiare da tramandare e garantire serenità futura per sé stessi ed i propri familiari.

Fattori da considerare per investire 500.000 euro

Prima di iniziare a investire o a pensare a come farlo, ci sono alcune domande a cui è necessario rispondere in maniera chiara, le elenchiamo di seguito.

Qual è l’obiettivo che voglio ottenere dall’investimento del mio capitale di 500.000 euro?

L’obiettivo dell’investimento determinerà il mix di asset in cui è più opportuno investire. Ad esempio, se l’obiettivo è generare un reddito aggiuntivo, è possibile investire in asset che offrono un flusso di cassa regolare, come azioni orientate ai dividendi o obbligazioni che pagano cedola. Se l’obiettivo è far crescere il capitale, è possibile investire in asset che abbiano il potenziale di generare un alto rendimento, come azioni di tipo growth o altri investimenti generalmente più rischiosi come le materie prime.

Qual è il livello di rischio che sono disposto ad accettare?

Per pensare in modo corretto al rischio è utile fare degli esempi: sono disposto a rischiare di perdere il 10% per guadagnare il 10%? E ancora, se si dovesse materializzare il -10% mi precipiterei a vendere tutto e liquiderei il mio investimento? O come reagirei in tal caso? Ogni investimento comporta un certo grado di rischio a cui è associato un rendimento potenziale. È importante valutare il proprio livello di tolleranza al rischio prima di iniziare qualsiasi investimento.

Per quanto tempo posso rinunciare al mio capitale?

Ossia qual è il mio orizzonte temporale? L’orizzonte temporale di un investimento è il periodo di tempo durante il quale si prevede ragionevolmente di poter mantenere l’investimento. Un orizzonte temporale più lungo consente di assumere più rischio e potenzialmente generare rendimenti più elevati. Orizzonti temporali più corti implicano una minor tolleranza alla volatilità dei mercati (ho meno tempo per recuperare eventuali perdite) e quindi minor rischio.

Obiettivo dell’investimento, livello di rischio e orizzonte temporale sono tre concetti interrelati tra loro che si influenzano a vicenda. Il lavoro preparatorio per rispondere in maniera corretta a queste tre domande è il fulcro della pianificazione finanziaria, l’attività principale del consulente finanziario indipendente. Ogni buon consulente indipendente che fa solo gli interessi del cliente e non quelli di un intermediario cerca insieme al proprio cliente la risposta a queste tre domande prima di formulare qualsiasi proposta di investimento.

Opzioni di investimento

Una volta fissate le “regole del gioco” esistono diverse opzioni di investimento disponibili per chi dispone di un capitale di 500.000 euro. Iniziamo elencando le principali asset class in cui investire e partendo da un asset class che fino ad un anno fa non era molto considerabile ossia le obbligazioni.

Obbligazioni: gli investimenti obbligazionari offrono un flusso di cassa regolare e sono generalmente considerati meno rischiosi delle azioni, se non si verifica un default il capitale viene infatti rimborsato a scadenza. Tuttavia, i rendimenti delle obbligazioni sono generalmente inferiori a quelli delle azioni. Anche le obbligazioni sono modulabili in termini di rischio: quelle a scadenza più lunga offrono generalmente rendimenti superiori e sono più sensibili ai movimenti dei tassi di interesse. Grazie ai recenti aumenti sui tassi oggi è possibile costruire un portafoglio solo in obbligazioni con rendimenti che vanno dal 4% in su a seconda della percentuale di titoli governativi (emessi dagli stati) contro quelli corporate (emessi dalle aziende). Un altro fattore chiave è il rischio di credito dell’emittente: più è alto più rendimento l’obbligazione offre. Per attrarre investitori infatti l’emittente deve offrire rendimenti più alti in modo da compensare il maggior rischio percepito dagli investitori. Per capire come modulare questi aspetti e tradurli in percentuali di investimento corrette bisogna ancora una volta rispondere alle tre domande iniziali.

Azioni: le azioni rappresentano la tipologia di investimento in grado di generare i rendimenti più elevati nel lungo periodo; statisticamente tra il 7% e il 9% all’anno. Tuttavia, le azioni sono anche asset rischiosi e possono perdere valore in caso di cali dei mercati. Un altro aspetto importante da considerare di questi tempi: le azioni sono uno strumento efficiente per agganciare il proprio portafoglio all’inflazione. Come mai? Perché molte aziende quando aumenta l’inflazione scaricano i maggiori prezzi delle materie prime sui consumatori finali generando comunque profitto o addirittura aumentandolo.

Immobili: molto spesso quando si dispone di 500.000 euro o più ci si chiede se comprare un immobile e “metterlo a reddito” o affidarsi ad un consulente finanziario e investire nei mercati. Sono due opzioni non confrontabili tra loro con livelli di rischio molto diversi. È molto più alto il rischio dell’investimento immobiliare che ha una serie di costi spesso non considerati a priori, un alto grado di illiquidità e che quindi nel lungo periodo tende a generare rendimenti superiori rispetto agli investimenti nei mercati quotati come è giusto che sia: l’impossibilità di ricevere il proprio capitale in tempi brevi se si cambia idea va’ remunerata cosi come abbiamo detto del rischio di credito che va remunerato.

Altre asset class: esistono anche altre asset class, come materie prime, prodotti alternativi ai tradizionali (ad esempio il private equity) che possono essere considerate per un investimento quando si dispone di patrimoni superiori alla soglia dei 500.000 euro. Tuttavia, queste asset class sono generalmente più rischiose e dovrebbero essere considerate solo da investitori esperti e supportate da un consulente altrettanto esperto con una lunga esperienza nei mercati finanziari.

Strategie per investire 500.000 euro

Una volta considerati i fattori chiave e identificate le opzioni di investimento, è possibile sviluppare una strategia di investimento. Una strategia di investimento ha l’obiettivo duplice di raggiungere lo scopo prefissato nel lungo periodo e di permettere gli aggiustamenti tattici necessari nel breve periodo al variare delle condizioni di mercato.

Oggi, nel 2023 le opportunità offerte dal mercato degli strumenti quotati sono molteplici e veramente efficienti. Si può spaziare dall’obbligazionario (grazie al rialzo dei tassi) all’azionario quotato e non, utilizzando strumenti come i fondi o gli ETF, il tutto contenendo i costi dell’investimento a livelli impensabili fino a qualche anno fa. Per scoprire quali sono i propri costi attuali di gestione e capire come efficientare il portafoglio con gli ETF si rimanda a questa guida sul quanto costa la gestione finanziaria.

Sono oggi disponibili al pubblico retail anche prodotti alternativi che investono in strumenti illiquidi fino a poco tempo fa riservati unicamente ad investitori con patrimoni superiori ai 10 milioni; a costi anch’essi competitivi. Senza dimenticare il mondo delle commodities, o materie prime, oggetto di un grande efficientamento in termini di prodotto, a tal riguardo si vedano gli ETC l’equivalente degli ETF per le commodities.

L’aumento dei tassi ha riportato alla ribalta le note strutturate a capitale protetto o garantito, anche in questo caso il panorama è davvero vasto anche se raramente interessante. Non dobbiamo dimenticare che questi prodotti sono sovraccarichi di costi e pur apparendo quasi sempre allettanti in fase di emissione spesso non mantengono le promesse a scadenza.

Come comporre un portafoglio di 500.000 euro utilizzando i vari strumenti disponibili?

Non c’è una risposta univoca, tutto dipende dal come si è risposto alle tre domande fondamentali relative alla pianificazione finanziaria. Vista l’importanza del tema e le conseguenze di lungo periodo è fortemente consigliato farsi aiutare da un consulente finanziario indipendente, possibilmente con una lunga esperienza nei mercati e una vasta conoscenza degli strumenti disponibili ad oggi. Se si è interessati ad un approfondimento sul modo in cui offriamo il nostro servizio e sul come operiamo più informazioni sono disponibili qui.

Restando ad un livello generale possiamo però dire che sicuramente oggi l’obbligazionario governativo è molto più interessante rispetto a qualche anno fa. È opportuno valutare di utilizzare anche singole obbligazioni anziché gli ETF obbligazionari visto l’effetto psicologico di “protezione dai rialzi dei tassi” nel senso che l’obbligazione può sempre essere portata a scadenza senza preoccuparsi troppo degli aumenti dei tassi mentre l’ETF obbligazionario ha duration costante e non scade mai, bisogna aspettare eventuali ribassi dei tassi per guadagni in conto capitale.

Anche le commodities sono ad un punto molto interessante a livello di ciclo macro-economico dopo le correzioni in termini di prezzo dell’ultimo anno. I segnali che stanno dando sono positivi in linea con l’accelerazione dell’inflazione nella seconda parte del 2023.

E infine l’azionario globale diversificato può trovare lo spazio opportuno in un portafoglio ben strutturato. Al di là di tutte le previsioni recessive da un anno a questa parte sta mostrando grande resilienza.

Quali sono gli errori da evitare?

Investire il proprio patrimonio è un affare molto diverso dallo “scommettere” qualche centinaio di euro in criptovalute o in titoli azionari legati all’intelligenza artificiale o in qualsiasi altra cosa attragga l’interesse dei media in un dato momento.

C’è una cosa da fare assolutamente, più importante di tutte le altre, ed è evitare i grossi errori. Quelli che depauperano il patrimonio e tolgono convinzione all’esigenza di investire nei mercati finanziari.

A tal proposito abbiamo scritto un vademecum che include i principali 7 errori che nella nostra esperienza possono essere “letali”. Il nostro vademecum può essere scaricato liberamente seguendo questo link.

Di seguito riportiamo i primi tre errori da evitare:

  1. Primo errore, le grandi scommesse.

“Investire troppo in un singolo titolo, o scommettere in grande per dirla in altro modo, è una delle tentazioni più forti quando si lavora a stretto contatto con il mercato finanziario. Ma è anche la fonte numero uno delle perdite.

Per gestire in maniera adeguata un portafoglio bisogna avere un controllo adeguato della dimensione di ciascuna posizione (singolo titolo o obbligazione o altro) e del suo impatto nella totalità del portafoglio quando le cose non vanno come dovrebbero. Quando abbiamo la tentazione di investire molto per fare molti soldi in fretta dobbiamo sempre chiederci: cosa succederebbe se le cose non dovessero andare come penso? Quanto perderei e come mi farebbe sentire questa perdita?”

  • Secondo errore, costi eccessivi.

“Quello dei costi è un problema tutto italiano. In Italia, infatti, abbiamo una differenza enorme rispetto agli altri Paesi Europei, e in particolar modo rispetto agli Stati Uniti, per quel che riguarda il costo dei prodotti finanziari. Questo è un problema che va di pari passo con un altro problema tutto italiano, ossia quello della scarsa conoscenza in materia di investimenti. Sì, perché scarsa conoscenza in materia di investimenti significa che si scelgono i prodotti meno adatti. Se poi, come nel caso dell’Italia, l’investimento meno adatto costa anche molto di più, ecco che il danno è pressoché garantito. Il risultato di questa equazione? L’Italia è anche uno dei Paesi con maggior ricchezza ferma nei conti correnti. Diminuire i costi dal 3,5% all’1% significa raddoppiare quasi l’utile nel corso di 10 anni.”

  • Terzo errore, home country bias ovvero investire troppo nelle aziende di casa.

“L’home country bias, che letteralmente significa avere una tendenza a preferire il proprio Paese, si riferisce al fatto che molto spesso abbiamo la propensione a favorire le aziende che conosciamo meglio per nome, quelle del posto dove viviamo, quando si tratta di investimenti, rispetto a quelle di altri Paesi. È un fenomeno che colpisce in maniera diversa a seconda della zona geografica, ma risulta particolarmente insidioso nel momento in cui il nostro Paese di residenza non è la sede di buone aziende in cui investire.”

Se vuoi scoprire quali sono gli altri errori da evitare scarica la nostra guida al link qui sopra.

Conclusioni

Investire 500.000 euro può essere un’opportunità importante per costruire un futuro finanziario solido. Con una pianificazione accurata e una strategia di investimento ben ponderata, è possibile raggiungere i propri obiettivi finanziari e assicurare un futuro prospero a se stessi e alla propria famiglia.

Il metodo migliore per gestire un patrimonio è quello di affidarsi ad un consulente finanziario indipendente; un professionista dei mercati a cui affidarsi e con il quale confrontarsi nei momenti chiave della gestione.

Scoppia una guerra? Ne parlo con il mio consulente.

Ci sono delle spese impreviste? Ne parlo con il mio consulente.

Il patrimonio sta crescendo e voglio aggiungere capitale ai mei investimenti? Lo comunico al mio consulente che rivede l’asset allocation.

La funzione del consulente finanziario indipendente o consulente finanziario autonomo come viene definito dalla normativa italiana e quella di monitorare costante i mercati e di fungere da guida nel percorso variegato della gestione di patrimonio che solitamente dura molti anni. Il fai da te va’ evitato a tutti i costi, dopotutto un consulente ha anche la funzione di sollevarci psicologicamente dallo stress di dover prendere decisioni così importanti senza aver informazioni sufficienti o senza avere le competenze e l’esperienza necessarie a gestirle. La funzione forse più importante del consulente finanziario è proprio quella di aggiungere serenità alla propria vita, la serenità derivante dal sapere che si è in buone mani, nelle mani di chi fa solo ed esclusivamente i nostri interessi.

Contattaci per un colloquio conoscitivo.

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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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