Negli ultimi mesi i mercati hanno continuato a muoversi sui massimi storici, trainati da dati macro solidi e dall’entusiasmo per l’Intelligenza Artificiale.
Ma dietro la forza dei listini, cresce un interrogativo che semina il dubbio: siamo di fronte a una nuova bolla?
Ne abbiamo parlato con Eugenio Benetazzo in un nuovo episodio della serie Conversazioni con gli esperti, disponibile su YouTube e in podcast.
Un confronto approfondito su ciò che potrebbe accadere da qui alla fine dell’anno, tra valutazioni record, flussi passivi e rischi di “mode finanziarie”.
S&P 500 verso quota 7.000 USD
Le previsioni più ottimistiche ipotizzano un S&P 500 in grado di spingersi fino a 7.000 USD entro la fine del 2025.
Un traguardo non impossibile, ma che impone cautela: la concentrazione dell’indice sui titoli tecnologici e i livelli di valutazione raggiunti suggeriscono un approccio più selettivo, orientato alla protezione dei profitti e alla diversificazione reale.
Bolla AI: analogie e differenze con la dot-com
Il paragone con la bolla di Internet è inevitabile.
Allora, i multipli elevati si reggevano su promesse di crescita; oggi le big tech legate all’AI generano utili e flussi di cassa.
Tuttavia, l’eccesso di concentrazione e l’entusiasmo mediatico possono amplificare movimenti e volatilità.
Per gli investitori, questo significa distinguere tra trend strutturali e narrazioni speculative.
Il peso dei flussi passivi
ETF e fondi indicizzati hanno reso l’investimento più accessibile, ma anche più concentrato.
Il continuo afflusso di capitali verso strumenti passivi accentua l’esposizione su pochi titoli “mega-cap”, riducendo la diversificazione effettiva del mercato.
In un contesto simile, è importante analizzare non solo dove si investe, ma anche come si forma la domanda di mercato.
Finanza e social network
La diffusione di contenuti finanziari sui social ha reso l’informazione più immediata, ma anche più superficiale.
Molti investitori finiscono per inseguire le notizie o replicare operazioni di nomi noti, senza considerare il contesto complessivo del portafoglio.
Come ricorda Benetazzo, “non ha senso copiare le mosse dei grandi investitori dai giornali”: ogni strategia va valutata in base agli obiettivi, al profilo e all’orizzonte temporale personale.
Dove guardare per il futuro
In una fase di mercato ancora positiva ma più complessa, la parola chiave è selettività.
Ha senso guardare a temi strutturali e asset meno affollati, mantenendo al tempo stesso disciplina di gestione e controllo del rischio.
Per i profili più dinamici, si aprono spazi anche per strategie contrarian; per chi privilegia stabilità, la priorità resta la costruzione di portafogli bilanciati e coerenti.
Conclusione
L’Intelligenza Artificiale continua a catalizzare l’attenzione, ma più che chiedersi se siamo in una bolla, conta capire come gestire l’esposizione e mantenere equilibrio tra rendimento e rischio.
Il rialzo dei mercati può proseguire, ma solo per chi affronta il ciclo con metodo, senza farsi guidare dalle emozioni o dalle tendenze del momento.
🎥 Guarda il video completo:
🎧 Ascolta l’episodio in podcast:

