Il Rendiconto costi e oneri MiFID II. Quanto costa la tua attuale gestione finanziaria?

Nel mondo finanziario, la trasparenza è fondamentale per tutelare investitori e risparmiatori.

In Europa, uno strumento chiave a supporto dell’investitore per garantire questa trasparenza è il rendiconto costi MiFID II, un documento che fornisce informazioni dettagliate sui costi e gli oneri dei servizi di investimento e sulle transazioni finanziarie dell’anno precedente.

In base alla normativa MiFID entro il 30 aprile di ogni anno banche e altri intermediari finanziari sono obbligati per legge ad inviare ai clienti il rendiconto MiFID relativo ai costi e oneri sostenuti nell’anno solare precedente. La rendicontazione ex post è obbligatoria? Sì.

Tuttavia bisogna fare attenzione perché a differenza di altri report e rendicontazioni che l’investitore riceve direttamente, il documento riepilogativo dei costi spesso viene caricato all’interno dell’home banking senza avvisi o notifiche di sorta. Le banche e gli altri intermediari purtroppo fanno di tutto per evitare che l’attenzione dei risparmiatori cada su questo documento importantissimo.

In questo articolo, esploreremo cosa comporta questa rendicontazione e perché è così importante per gli investitori e i risparmiatori.

Rendicontazione ex-post dei costi e degli oneri: cos’è?

Un esempio del rendiconto costi e oneri MiFID2

La rendicontazione ex post dei costi e degli oneri è una disposizione introdotta da MiFID II1 che impone alle istituzioni finanziarie di fornire ai loro clienti informazioni dettagliate sui costi effettivamente sostenuti nell’ambito dei servizi di investimento nel corso dell’anno precedente. Questa rendicontazione deve essere fornita periodicamente, entro il 30 aprile di ogni anno, e deve coprire un periodo specifico, l’anno solare precedente, consentendo agli investitori di comprendere appieno quali costi e oneri sono stati applicati alle loro transazioni e ai loro investimenti.

L’obiettivo è quello della trasparenza; ossia di permettere agli investitori e ai risparmiatori di capire quanto i costi incidano effettivamente sulla propria gestione finanziaria. Fino a qualche anno fa, prima del documento di rendicontazione MiFID, anche per gli investitori più esperti era molto difficile avere una panoramica dettagliata dei costi e degli oneri sostenuti in rapporto al patrimonio.

Ricordiamo inoltre che spesso in Italia il carico commissionale totale pagato da chi non si avvale di un consulente finanziario indipendente è tra il 2% e il 3,5% all’anno. A tal proposito abbiamo recentemente scritto una guida sui costi dei fondi comuni in Italia, invitiamo chi non l’abbia ancora fatto a leggerla. L’argomento ben si integra con quello relativo a questo approfondimento.

1- MIFID, Markets in Financial Instruments Directive, introdotta nel 2007, è stata una pietra miliare nella regolamentazione dei mercati finanziari in Europa. Il suo obiettivo principale era quello di creare un quadro armonizzato per i servizi di investimento nell’Unione europea, promuovendo la concorrenza, la trasparenza e la tutela degli investitori. Tuttavia, nel corso degli anni, è emersa la necessità di rafforzare ulteriormente la regolamentazione per far fronte a nuove sfide e cambiamenti nel panorama finanziario. MiFID II, che è entrata in vigore il 3 gennaio 2018, rappresenta un importante passo avanti rispetto a MiFID I:
• estende la sua portata per includere una più ampia gamma di strumenti finanziari e servizi, coprendo nuove categorie;
• introduce misure più rigorose per promuovere la trasparenza nei mercati finanziari (ad esempio, richiede che un numero maggiore di transazioni finanziarie sia segnalato in tempo reale);
• introduce norme più rigorose in merito alle comunicazioni con i clienti;
• impone regole più severe per la gestione dei conflitti di interesse nelle istituzioni finanziarie;
• introduce disposizioni più dettagliate per la rendicontazione che gli intermediari devono fornire agli investitori, compresa la rendicontazione ex post dei costi e degli oneri di cui parliamo nel dettaglio in questo articolo.

Cosa include la rendicontazione ex-post?

La rendicontazione ex-post dei costi e degli oneri deve includere una serie di informazioni chiave utili all’investitore, tra cui:

  1. Costi diretti: questi costi includono commissioni di negoziazione, spese di gestione, oneri di custodia e altre commissioni specifiche legate all’investimento. La rendicontazione deve fornire dettagli su ciascuno di questi costi e indicare l’importo esatto pagato dall’investitore.
  2. Costi indiretti: i costi indiretti comprendono spese che potrebbero non essere immediatamente evidenti all’investitore, come i costi di transazione impliciti o le differenze di prezzo tra l’acquisto e la vendita di un titolo. La rendicontazione deve fornire informazioni su come questi costi sono stati calcolati.
  3. Oneri accessori: gli oneri accessori includono qualsiasi altra spesa o onere connesso all’investimento, come i costi di consulenza o di ricerca. Questi oneri devono essere inclusi nella rendicontazione con dettagli sulla loro natura e importo.
  4. Totale dei costi e degli oneri: la rendicontazione deve presentare un totale complessivo dei costi e degli oneri sostenuti dall’investitore durante il periodo coperto in percentuale rispetto al patrimonio investito. Questa è l’informazione chiave per l’investitore perché rappresenta un riassunto di tutto.

Perché è importante la rendicontazione ex-post?

ll rendiconto costi e oneri MiFID II è fondamentale per permettere ai risparmiatori di capire quale sia il costo effettivo pagato nel corso dell’anno precedente. Si ha così trasparenza e tutela dell’investitore. E inoltre è facilitato il confronto tra i vari intermediari e le varie gestioni, in altre parole migliora la concorrenza.

Dove trovare la rendicontazione MiFID II?

Come spiegato all’inizio di questo approfondimento le banche spesso fanno di tutto per fare in modo che i propri clienti non vedano il documento di rendicontazione dei costi MiFID nonostante l’obbligo normativo.

Gli investitori interessati a conoscere i dettagli dei costi sostenuti nei loro investimenti possono trovare queste informazioni in vari modi:

  • Consultare report periodici e documenti informativi ricevuti nella prima parte dell’anno.
  • Contattare la propria banca e richiedere direttamente il documento di rendicontazione costi MiFID.
  • Chiedere assistenza ad un consulente finanziario indipendente che faciliti la ricerca del documento o che assista nel dialogo con la banca e la lettura del documento MiFID.

Quando preoccuparsi per costi ed oneri di gestione troppo elevati?

La cosa più semplice da fare per comprendere se i costi e gli oneri che si stanno sostenendo sono troppo elevati è confrontare i costi degli investimenti con le alternative disponibili sul mercato.

La diversificazione del portafoglio può essere raggiunta a costi diversi. E’ necessario valutare attentamente le proprie opzioni e se ci sono dubbi o difficoltà a comprendere la rendicontazione costi ed oneri, rivolgersi ad un consulente finanziario indipendente. Il consulente indipendente è privo di conflitti d’interesse e saprà aiutare nella scelta dell’opzione più interessante per il raggiungimento dei propri obiettivi di rendimento.

In conclusione

La rendicontazione ex-post dei costi e degli oneri è un elemento chiave di MiFID II che mira a garantire la trasparenza e la tutela dell’investitore nei servizi di investimento. Fornisce agli investitori una panoramica completa dei costi effettivamente sostenuti, promuovendo una maggiore fiducia nei mercati finanziari e un migliore controllo sulle loro finanze.

I lettori che ancora non sono nostri clienti ma che sono interessati ad approfondire questo tema sono invitati a scaricare il documento dei costi dal proprio home banking o a richiederlo direttamente alla propria banca e a contattarci per un’analisi approfondita della propria situazione.