Raggiungere l’indipendenza finanziaria, smettere di lavorare e vivere di rendita, se possibile prima dell’età convenzionale per la pensione, è un obiettivo di molte persone.

Per una panoramica introduttiva sul movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early) e i suoi principi fondamentali, rimandiamo a questo articolo:
👉 Movimento FIRE: smettere di lavorare e vivere bene

In questo contributo ci concentreremo su due aspetti centrali del FIRE:

  • l’importanza della pianificazione finanziaria a lungo termine
  • le strategie di prelievo che si possono adottare durante il pensionamento.

La regola del 4%, proposta da William Bengen, è una linea guida per stabilire il tasso di prelievo sicuro: quanto si può ritirare ogni anno dal proprio portafoglio in pensione, aggiustando per l’inflazione, senza esaurire il capitale.
Secondo questa regola, è possibile sostenere un ritiro annuo del 4% del patrimonio investito per almeno 30 anni.

Tradotto in obiettivo:
Per vivere di rendita con 40.000€ annui, serve un patrimonio di 1 milione di euro.

Ma questa regola si basa su ipotesi semplificate:

  • Orizzonte temporale: aspettativa di vita dal pensionamento di 30 anni
  • Tenore di vita costante
  • Portafoglio 50% azioni e 50% obbligazioni

Queste assunzioni sono ovviamente contestabili. La loro analisi e rivisitazione ha portato a formulare delle regole più flessibili e personalizzate.

1) L’orizzonte temporale

Molti aderenti al FIRE puntano a smettere di lavorare anche a 40 o 50 anni. In questi casi, l’orizzonte di 30 anni può non essere sufficiente, rendendo il 4% un tasso di prelievo potenzialmente troppo elevato.

Due rischi importanti:

  • Il rischio di longevità, ovvero vivere più a lungo del previsto.
  • Il rischio di premorienza, cioè di non godere appieno dei propri risparmi e lasciare un capitale inutilizzato.

2) Il tenore di vita

Il consumo non è costante nel tempo:

  • C’è chi spende di più all’inizio per viaggi ed esperienze.
  • Altri affrontano spese maggiori negli ultimi anni per motivi sanitari.

Una regola di prelievo fissa rischia quindi di non adattarsi a queste dinamiche.

3) Asset allocation e pianificazione

Il profilo di rischio è personale: c’è chi può sostenere un’alta esposizione azionaria e chi no.

Un’analisi del Trinity Study ha mostrato come la performance del portafoglio e la percentuale azionaria influenzino profondamente il tasso di prelievo sicuro.

Tutte le simulazioni su FIRE sono basate su dati storici del mercato americano. Non possiamo presumere che quei rendimenti si ripeteranno nei mercati europei o italiani anche se ad oggi la cosa che avrebbe più senso considerare è il mercato globale e quindi gli indici globali.

Inoltre, molti modelli assumono una distribuzione normale dei rendimenti, ipotesi messa in discussione da studi recenti: il tasso realmente sostenibile potrebbe scendere anche al 2,5%.

Le strategie statiche come il 4% sono semplici ma rigide. Ecco alcune strategie dinamiche di prelievo, più adatte a un contesto reale:

Guardrail Framework

Si stabiliscono soglie minime e massime: ad esempio, se il portafoglio cala e il prelievo supera il 5%, si riduce l’importo per proteggere il capitale; se cresce, si può aumentare.

Variable Percentage Withdrawal (Bogleheads)

Il prelievo cambia in base a età, aspettativa di vita, andamento dei mercati e valore del portafoglio.

Yale Spending Rule

Usata dall’endowment della Yale University. Il prelievo è una media ponderata tra l’anno precedente e una percentuale del valore attuale del portafoglio:

(w1 × Prelievo anno precedente) + (w2 × 4% × Valore attuale)

In cui:

w1 = percentuale del prelievo precedente

w2 = percentuale del valore attuale del portafoglio

Nella versione di base del modello w1 = 70%, w2 = 30% e la target spending rate è del 4%.

Ratcheting Rule (Michal Kitces)

Si aumenta il prelievo quando il portafoglio cresce ma non si abbassa automaticamente se scende, a meno che non si superi una soglia critica.

Non esiste una risposta unica. Dipende da:

  • Il tenore di vita desiderato
  • La durata prevista della pensione
  • Il rendimento atteso degli investimenti
  • Il profilo di rischio personale

Una cosa è certa: è fondamentale costruire un portafoglio solido, diversificato, con costi contenuti e ottimizzato fiscalmente.

Soprattutto, serve una gestione dinamica e personalizzata, capace di adattarsi a mutamenti di scenario e obiettivi di vita. È in questo contesto che una consulenza indipendente e altamente specializzata può fare la differenza.

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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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