Per decenni, la diversificazione tra azioni e obbligazioni è stata un pilastro nella costruzione dei portafogli d’investimento. Il principio di base è semplice: queste due asset class, storicamente, si sono mosse in direzioni opposte, offrendo una protezione naturale agli investitori nei momenti di volatilità del mercato. Questa dinamica ha reso popolare il classico portafoglio 60/40, in cui il 60% è investito in azioni per la crescita e il 40% in obbligazioni per la stabilità.

Ma cosa succede quando questa relazione cambia?

Eventi globali come la pandemia da Covid-19 nel 2020 e la guerra in Ucraina nel 2022 hanno dimostrato che, nei periodi di crisi, i mercati tendono a muoversi in modo più sincronizzato.

Il risultato? Le obbligazioni, che tradizionalmente avrebbero dovuto controbilanciare l’azionario, si sono mosse nella sua stessa direzione. Il grafico qui sotto illustra chiaramente come, in queste fasi di stress economico, la correlazione tra le due asset class sia aumentata improvvisamente, riducendo i benefici della diversificazione.

Ma c’è un cambio di rotta in arrivo?
Le politiche monetarie restrittive adottate dalle banche centrali negli ultimi tempi, con aumenti dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione, hanno influenzato pesantemente il mercato obbligazionario. Tuttavia, con un progressivo allentamento di queste misure, si apre ora la possibilità che la correlazione tra azioni e obbligazioni torni ad essere negativa, ripristinando – almeno in parte – il loro tradizionale rapporto di compensazione.

Perché guardare alle obbligazioni oggi?

Anche in un contesto di correlazione più alta, le obbligazioni rimangono un elemento chiave nella gestione del rischio di portafoglio.

Ecco perché:

 ✔ Difesa nei momenti di incertezza – Le obbligazioni, pur potendo muoversi in tandem con l’azionario in determinate fasi di mercato, offrono comunque una protezione nei momenti di turbolenza economica.
✔ Minore volatilità – Rispetto alle azioni, una parte significativa del mercato obbligazionario presenta oscillazioni più contenute, aspetto fondamentale per la psicologia degli investitori che desiderano stabilità.
✔ Opportunità di rendimento – Con la fine delle politiche monetarie restrittive, il mercato obbligazionario sta attraversando una fase di transizione che potrebbe generare nuove opportunità di investimento.

Partendo da queste basi, è fondamentale analizzare i due grandi segmenti del mercato obbligazionario –governativo e corporate – per individuare dove trovare valore nel 2025 e quali strumenti adottare per costruire un portafoglio efficiente e bilanciato.

Il mercato obbligazionario è stato molto stagnante nel 2024, soprattutto se guardiamo al mercato corporate. Molte aziende, infatti, si aspettavano una diminuzione dei tassi d’interesse e, di conseguenza, hanno preferito ritardare le nuove emissioni. Tuttavia, con la progressiva stabilizzazione delle politiche monetarie, l’obbligazionario corporate ha uno spread (differenziale di tasso) molto basso rispetto all’obbligazionario governativo e quando lo spread è stato così compresso in passato abbiamo osservato che i rendimenti nei periodi successivi non sono stati così interessanti.

HY OAS
Andamento dell’ICE BofA US High Yield Index Option-Adjusted Spread (OAS), un indicatore del rischio di credito nel mercato obbligazionario ad alto rendimento statunitense. Un aumento dello spread segnala una maggiore percezione di rischio da parte degli investitori, mentre una riduzione indica una maggiore fiducia nel settore high yield

L’influenza dei tassi di interesse sulle obbligazioni corporate

Per coloro che non avessero dimestichezza con l’impatto dei tassi di interesse sugli strumenti finanziari, ricordiamo che i tassi di interesse influenzano in maniera indiretta il mercato delle obbligazioni corporate. Se il tasso di riferimento della banca centrale è alto, le aziende devono offrire rendimenti più elevati per attrarre investitori, aumentando così il costo del debito aziendale. Se il tasso di riferimento della banca centrale è basso, le aziende tendono finanziarsi a condizioni più favorevoli perché gli spread sono più ristretti, riducendo il loro costo del capitale.

Quindi, in un contesto di tassi in aumento, è consigliabile privilegiare obbligazioni a breve durata (short duration), meno sensibili ai rialzi dei tassi. In un contesto di tassi in discesa, le obbligazioni a lunga scadenza (long duration) diventano più interessanti perché beneficiano dell’aumento di prezzo.

La scelta della duration del portafoglio obbligazionario deve coincidere, in linea generale, con il proprio orizzonte d’investimento. Aggiustamenti tattici possono aggiungere valore all’impostazione strategica generale del portafoglio: se, ad esempio, ci si attende una discesa temporanea dei tassi e una successiva ripresa si può allungare la duration del portafoglio tatticamente per poi ritornare al proprio target.

Cosa sono le obbligazioni Investment Grade?

Le obbligazioni corporate si dividono in due categorie: investment Grade (IG) e High Yield (HY). Le obbligazioni Investment Grade sono emesse da società di grandi dimensioni, con business e bilanci solidi e per questo hanno un rating creditizio elevato, valutato da agenzie di rating come Moody’s, S&P e Fitch. Queste obbligazioni, con rating pari o superiore a BBB-, offrono maggiore sicurezza rispetto ai titoli High Yield, ma i rendimenti sono più contenuti. Ne abbiamo parlato più diffusamente nell’articolo “Il rischio di credito nel mercato obbligazionario”.

Investire in obbligazioni corporate Investment Grade significa accedere a un segmento con minore rischio di default e maggiore stabilità: si tratta una componente essenziale in un portafoglio diversificato.

Dove trovare valore?

Qui di seguito riportiamo alcuni spunti su quelle che potrebbero essere le migliori obbligazioni corporate 2025:

  • Settore finanziario e tecnologico: le aziende con elevata liquidità e una forte capacità di generazione di flussi di cassa offrono un profilo di rischio-rendimento interessante.
  • Corporate high yield selettive: nonostante il rischio più elevato, alcune emittenti con rating BB possono offrire rendimenti reali positivi, in particolare nei settori infrastrutturale ed energetico.
  • Nuove emissioni: le obbligazioni corporate di nuova emissione, specie quelle con duration intermedia (5-7 anni), rappresentano un’opportunità per gli investitori con un orizzonte temporale definito.

L’obbligazionario governativo europeo, con il ribasso dei tassi da parte della BCE, potrebbe essere molto meno interessante in prospettiva rispetto a qualche tempo fa.

Inoltre, se consideriamo il rischio, più volte sottolineato nelle nostre analisi riservate ai clienti, di un ritorno dell’inflazione, il rendimento offerto dalle obbligazioni governative potrebbe essere insufficiente per difendere il patrimonio in termini reali e non solo nominali.

Molto illustrativo è stato, in tal senso, il comportamento del mercato obbligazionario governativo a seguito dell’abbassamento dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali nell’autunno del 2024. Coloro che si aspettavano un aumento dei prezzi delle obbligazioni sono rimasti delusi, dimenticando che i mercati si muovono sulle aspettative e non sui dati scontati. Le obbligazioni, infatti, sono diminuite di prezzo invece che salire, proprio perché il rischio di inflazione è stato ri-prezzato dagli operatori del mercato obbligazionario.

Il rialzo dei rendimenti del Treasury americano a 10 anni in seguito all’inizio del taglio dei tassi da parte della Fed
Il rialzo dei rendimenti del Treasury americano a 10 anni in seguito all’inizio del taglio dei tassi da parte della Fed

Nonostante questi spunti negativi, il mercato governativo europeo continuerà ad avere un ruolo strategico. La selezione geografica e una gestione attiva della duration saranno però fondamentali.

Per esempio, il debito sovrano italiano continua a offrire spread interessanti rispetto ai titoli core europei, ma la selettività e la gestione attiva delle scadenze lungo la curva sono imprescindibili. Il 2022 è stato d’insegnamento: non possiamo rischiare di trovarci impreparati di fronte a un riemergere dell’inflazione, per esempio con un portafoglio obbligazionario con duration molto lunga.

Obbligazioni a rendimento variabile potrebbero essere utili per proteggere il capitale in un contesto di possibile volatilità dei tassi.

I rendimenti di alcuni dei principali titoli di Stato europei a 5 anni, il BTP italiano (azzurro), il Bund tedesco (rosso) e l’OAT francese (viola).

Singoli titoli o ETF?

La creazione di un portafoglio obbligazionario che includa il mercato corporate presenta alcune difficoltà, specialmente per i patrimoni bassi o medio-bassi, che è bene conoscere.

La maggioranza delle obbligazioni corporate presenti oggi sul mercato hanno un lotto minimo pari a 100.000 euro o 200.000 euro.

Per ottenere una diversificazione minima, la parte obbligazionaria non può essere inferiore a 1 milione di euro. Per una diversificazione ottimale, si dovrebbe partire da 3 milioni.

Inoltre, le obbligazioni emesse post 01/01/2018 con lotto minimo maggiore o uguale a 100.000 sono riservate alla clientela professionale.

Esistono, è vero, delle obbligazioni corporate con lotto minimo pari a 1000 euro ma sono piuttosto rare e spesso di difficile valutazione.

L’alternativa, per un cliente retail che voglia esporsi all’obbligazionario corporate, è di utilizzare ETF. Per chi volesse approfondire questi strumenti, ne abbiamo parlato in “ETF: che cosa sono e come funzionano”.

 Un ETF obbligazionario replica un indice, come può essere il Bloomberg Global Aggregate Bond che raggruppa fino a 2000 emissioni. Questo consente di ottenere un’ottima diversificazione con bassi costi e portafogli di dimensioni contenute. Ne abbiamo parlato in varie occasioni, per esempio nel nostro recente articolo su “Come creare un portafoglio di investimento”.

Se si segue la strada degli ETF, è fondamentale essere consapevoli che quando si acquista un ETF si sta acquistando una duration costante e non, come nel caso di titoli singoli, una duration che si riduce a mano a mano che passa il tempo e il titolo si avvicina alla scadenza. In tempi recenti sono stati lanciati anche ETF obbligazionari a scadenza ma essi rappresentano ancora una parte molto limitata del mercato.

Per questo motivo, la scelta degli ETF obbligazionari da utilizzare in portafoglio va fatta con estrema cognizione di causa.

Nel 2025, il mercato obbligazionario offre una gamma di opportunità significative per gli investitori. La combinazione di corporate bond selezionati e titoli governativi strategici consente di costruire portafogli in grado di generare valore anche in un contesto macroeconomico in evoluzione.

Affidarsi a una consulenza finanziaria indipendente e su misura come quella di RV Capital Partners significa accedere a una gestione dinamica e altamente specializzata, capace di individuare le migliori opportunità e mitigare i rischi con un approccio scientifico e metodico.

Desideri un’analisi personalizzata del tuo portafoglio obbligazionario?

Contattaci per una consulenza.

image_print

RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

Newsletter

Per rimanere informato sulle notizie finanziari e ricevere i nostri aggiornamenti iscriviti alla newsletter.

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare.