Talvolta, seguendo le notizie riportate da siti web dedicati al mondo finanziario, può capitare di incontrare annunci che fanno riferimento ad operazioni di frazionamento azionario (o utilizzando l’espressione inglese, operazioni di “Stock Split”). A titolo di esempio, di seguito riportiamo un titolo dal sito del Corriere della Sera, che cita il recente frazionamento di Tesla. Nel post di oggi cerchiamo di fare chiarezza su questa tipologia di operazioni, offrendo una guida al lettore per comprendere di cosa si tratta e quali effetti possono produrre per l’investitore.

frazionamento azionario

Cos’è un frazionamento azionario?

Un frazionamento azionario (Stock Split) consente a una società di suddividere ogni azione esistente in un numero maggiore di nuove azioni senza influire sulla sua capitalizzazione di mercato (cioè valore totale di tutte le sue azioni) o sulla partecipazione di ciascun investitore nella società.

In termini pratici, ciò significa che se un investitore possiede l’1% prima del frazionamento, disporrà della stessa quota anche dopo l’operazione. Ma se apparentemente non cambia nulla, che senso ha fare un’operazione del genere?

Lo scopo di uno stock split

La società emittente intraprende un frazionamento azionario per aumentare il numero di azioni in circolazione e diminuire il valore di ciascuna azione. Spesso succede che durante le fasi rialziste dei mercati alcuni titoli vedano il valore nominale delle proprie azioni crescere esponenzialmente (al netto delle normali fluttuazioni d mercato).

Facendo riferimento ad un caso concreto e reale sarà più semplice comprendere ogni passaggio. Prendiamo in esame il caso di Amazon, azienda che non necessita di presentazioni e dominatrice assoluta nel campo del commercio elettronico. Il settore dell’e-commerce, come noto, è stato testimone di una forte crescita negli ultimi vent’anni ed Amazon ha sempre ricoperto il ruolo di protagonista di questo trend. Chi ha buona memoria potrebbe ricordare che agli albori dell’attività Amazon si occupava quasi esclusivamente della vendita di libri online, in seguito, affermando progressivamente il proprio modello di business, ha iniziato a coprire il settore musicale e man mano a espandersi verso tutte le altre categorie merceologiche, fino ad arrivare alla versione attuale, pressoché omnicomprensiva.

Rendendo accessibili nuove classi di prodotti, ed offrendo la consegna in quasi tutto il mondo le azioni Amazon hanno raggiunto un valore di $ 3000 a Marzo di quest’anno. L’azienda ha quindi annunciato un’operazione di Stock Split con un rapporto di 20 a 1. Ciò significa che per ciascuna azione saranno create 20 porzioni, ed il prezzo di circa $3000 verrà diviso per 20 (portando il valore di ogni singola azione a circa 150 dollari).

Chi deteneva una azione Amazon, alla fine dell’operazione di split, ne deterrà 20, senza aver perso o guadagnato alcunché in termini di valore complessivo dell’investimento.

Il precedente prezzo di $3000 risultava evidentemente proibitivo per i piccoli investitori. Pensiamo ad un investore con un patrimonio investito di circa 10.000 dollari. In caso di acquisto di due azioni Amazon sarebbe stato impossibile costruire un portafoglio sufficientemente diversificato. Se desideri approfondire quali siano i benefici derivanti dalla diversificazione di un portafoglio finanziario ti consigliamo di cliccare sul link e leggere la nostra guida. Negli ultimi anni diverse compagnie come Amazon, Apple, Tesla e Alphabet (Google) hanno approfittato del frazionamento azionario per riparametrare il prezzo delle loro azioni. È comunque utile osservare che altre compagnie, anche molto note, non hanno seguito lo stesso percorso. A titolo di esempio citiamo le azioni, Berkshire Hathaway (classe A) di proprietà di Warren Buffett che ad oggi quotano il prezzo visibile nell’immagine seguente.

Questa differenza di approccio permette di comprendere che il frazionamento azionario non ha necessariamente ed univocamente un significato positivo e negativo per l’investitore ed ha piuttosto lo scopo primario di aumentare l’accessibilità del titolo ad una fetta più ampia di investori interessati.

Per completare la panoramica sul tema del frazionamento azionario ci soffermiamo anche sul frazionamento azionario inverso.

Reverse Stock Split: frazionamento azionario inverso

Si tratta, in parole semplici, dell’esatto opposto. Ossia quando una società riduce il numero di azioni in circolazione. Invece di suddividere ogni azione in più nuove azioni, una divisione inversa delle azioni si verifica quando una società condensa più azioni in un’unica azione, che viene scambiata a un prezzo più alto.

Proprio come con un frazionamento azionario, non vi è alcun cambiamento nella capitalizzazione di mercato di una società, né nella partecipazione di ciascun investitore. Tuttavia, questo genere di interventi può essere un indice di problemi.

Le società possono sottoporsi a frazionamento azionario inverso per evitare di essere cancellate da una borsa valori se si stanno avvicinando al prezzo minimo delle azioni consentito su quella borsa. Potrebbero anche effettuare un frazionamento inverso delle azioni per migliorare l’immagine pubblica dell’azienda o attirare l’attenzione di investitori o analisti di alto profilo. In altri termini potrebbe essere un modo per migliorare artificialmente la percezione del valore del titolo.

Per un esempio concreto possiamo citare il Reverse Stock Split di Citigroup. Nel maggio 2011, Citigroup ha suddiviso le sue azioni con un rapporto 1 su 10 nel tentativo di ridurre la volatilità delle sue azioni e scoraggiare il trading speculativo. La divisione inversa ha aumentato il prezzo delle sue azioni da $ 4,52 a $ 45,12 al termine dell’operazione.

Quindi, un investitore in possesso di 10 azioni si è trovato con una sola azione in mano. Anche in questo caso, sebbene lo split abbia ridotto il numero delle sue azioni in circolazione da 29 miliardi a 2,9 miliardi di azioni, la capitalizzazione di mercato della società è rimasta la stessa (a circa $ 131 miliardi).

Concludendo

Talvolta l’investitore inesperto può prendere degli abbagli poiché, valutando solo il prezzo di un titolo, non coglie la meccanica di operazioni come i frazionamenti azionari, confondendoli con aumenti di capitale oppure interpretando erroneamente la variazione di prezzo come un crollo di mercato. 

È quindi essenziale, prima di qualsiasi investimento, avere chiarezza sulla propria situazione finanziaria, sui propri obiettivi e sulle azioni da intraprendere per tutelare ed accrescere il proprio patrimonio. RV Capital Partners in qualità di consulente indipendente finanziario può offrire un supporto affidabile sia quando i mercati finanziari sono euforici sia quando si trovano in una fase di ritracciamento. Se stai valutando di riallocare il tuo portafoglio finanziario chiamaci, saremo lieti di assisterti in totale assenza di conflitti di interesse. 

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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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