Una lettrice scrive al Sole 24 Ore chiedendo un opinione sul proprio portafoglio d’investimento.

Di seguito la domanda della lettrice, la nostra risposta e l’articolo pubblicato sabato 10 dicembre. Cliccare sull’immagine dell’articolo per ingrandirla.

Diversificazione dei risparmi, Btp e piano di accumulo

Ho 33 anni e solo adesso sto iniziando a costruire il mio portafoglio. Ho un lavoro a tempo indeterminato come consulente marketing, la previdenza complementare va al fondo Cometa. Non ho una casa di proprietà mia e convivo in affitto. Non ho progetti veri e propri di acquisto di una casa nel breve periodo. Acquisto semestralmente le azioni dell’azienda per la quale lavoro (Accenture) a prezzo agevolato perché dipendente (sconto del 15%), accantonando direttamente una percentuale dello stipendio (circa 100€ al mese).

Ho liquidità su due conti correnti, in uno viene depositato lo stipendio mentre l’altro è abilitato per il deposito titoli, che fino ad ora era rimasto “fermo”.

A inizio novembre 2022 ho acquistato un Btp a tasso fisso 2,00% che scadrà a Dicembre 2025 (10.000€) e avevo intenzione di acquistare il Btp Italia indicizzato all’inflazione con scadenza a 6 anni, che uscirà il 14 Novembre 2022 con la 18a emissione (max 10.000€). Anche se ho molto da imparare in questo ambito, l’idea era di iniziare ad investire una parte dell’attuale patrimonio per mantenere, almeno in parte, il mio potere d’acquisto.

Oltre alle operazioni già nominate, stavo pensando quindi di investire circa 30.000€/40.000€ in ETF il più possibile diversificati. Propenderei quindi per degli ETF globali azionari con la seguente distribuzione:

  • Un ETF che replica i titoli azionari a grande e media capitalizzazione sia su mercati sviluppati sia emergenti, ad esempio iShares MSCI ACWI UCITS ETF (Acc)
  • Un ETF che replica i titoli azionari a piccola capitalizzazione dei mercati sviluppati, ad esempio iShares MSCI World Small Cap UCITS ETF
  • Per il resto non saprei se chiudere con un ETF bilanciato (60% azionario, 40% obbligazionario) su materie prime oppure un ETF inflation linked.

In generale, nel mio caso non credo convenga acquistare uno o più di questi ETF attraverso un PAC. Un’alternativa, al posto di un terzo ETF, sarebbe avere un fondo pensione aggiuntivo. Mi piacerebbe avere un vostro parere sulla potenziale composizione del mio portafoglio.

Gli strumenti scelti sono sicuramente molto validi. I BTP in questo momento sono sicuramente interessanti per quel che riguarda la parte obbligazionaria e gli ETF diversificati globali rappresentano la scelta migliore per quella azionaria. 

La cosa importante da capire è la propensione al rischio, in secondo luogo sarebbe importante anche fare un’analisi dettagliata degli obiettivi che ci si pone finanziariamente per sviluppare un corretto piano finanziario da raggiungere attraverso il portafoglio di investimento. Tutto ciò serve a prendere, e a mantenere, le decisioni ottimali in termini di asset allocation ossia capire il corretto bilanciamento tra le componenti meno rischiose (obbligazionario governativo ossia i BTP) e quelle un po’ più rischiose (gli ETF azionari globali e di commodities).

La componente obbligazionaria andrebbe integrata nel momento in cui i mercati lo permetteranno (non lo farei però in questo momento) oltre che con i BTP anche con ETF diversificati su obbligazioni ad alto rendimento ad esempio oltre che corporate ed emergenti.

Il primo ETF scelto per replicare la componente azionaria globale ossia un ETF che replica l’indice MSCI ACWI rappresenta una buona scelta per replicare la maggior parte del portafoglio legandolo al mercato azionario globale. 

Integrare tale scelta con l’indice small cap piuttosto che inserendo altri tipi di ETF settoriali o geografici dipenderà dal momento in cui tale scelta viene fatta e per quanto tempo. In generale l’indice small CAP andrebbe visto come una componente tattica (ossia di breve periodo) rispetto alla scelta dell’ETF che replica l’indice MSCI ACWI che rappresenta invece la componente strategica (ossia di lungo periodo). Il bilanciamento tra le componenti tattica e strategica è molto importante ai fini della performance; e se non si ha una visione chiara sulla componente tattica meglio attenersi solo a quella strategica. In caso di inserimento di una componente tattica la sua performance andrà costantemente confrontata con l’andamento di quella strategica per verificare che effettivamente si stia aggiungendo valore.

Non vedo particolare motivo per comprare il terzo in ETF indicato ,dal momento che effettuando una buona selezione obbligazionaria ed azionaria (in etf) comprare un bilanciato significa fare lo stesso lavoro ma a costi superiori. Può avere più senso invece comprare degli ETF di replica delle materie prime e dei metalli preziosi ma in percentuali contenute del portafoglio totale dato che tali componenti hanno una volatilità molto più alta rispetto all’azionario e all’obbligazionario.

Infine attenzione ai costi di acquisto e i costi di transazione dei titoli. Un Pac con bassi ammontari rischia di avere dei costi di transazione molto alti e quindi vanificare l’ottimo lavoro effettuato sulla selezione degli strumenti. Meglio aspettare che si accumuli un po’ di liquidità e effettuare gli acquisti a scaglioni minimizzando i costi di transazione.

come diversificare i risparmi
Fonte: Il Sole 24 Ore
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RENATO VIERO, CFA

Fondatore e Direttore Investimenti

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